Manutenzione Caldaie Capocotta ⭐ Specialisti del Pronto Intervento Caldaie, ripariamo e sostituiamo caldaie di tutte le marche.
Manutenzione Caldaie Capocotta
Caldaie arriva il periodo in cui si iniziano a spegnere, a usare di meno, dopo il lungo inverno e la Manutenzione Caldaie Capocotta deve essere il primo impegno di primavera.
Andando incontro allo spegnimento e all’estate, si deve effettuare una Manutenzione Caldaie Capocotta prima del “riposo”. Purtroppo lo spegnimento definitivo di un impianto di riscaldamento, specialmente di quello che è a combustione, provoca molti danni.
La sporcizia interna, l’umidità accumulata nei tanti mesi, le polveri, erosioni e ossidazioni, provocano un continuo deterioramento. Situazioni che capitano continuamente negli elettrodomestici. A essere “deterioranti”, perché questo è il termine esatto, sono tante funzionalità.
Il passaggio elettrico. La combustione. Presenza di fiamma e di combustibile di varia natura, chimica oppure naturale. Il fumo combusto. Le fuliggini e ceneri di vario genere. L’umidità e naturalmente il calcare. Esistono poi delle reazioni chimiche all’interno della caldaia che provocano ruggini e ossidazioni nei metalli presenti.
Lo sviluppo della condensa, cioè del vapore acqueo, tende a dilatare i metalli. L’acqua nell’aria interna andrà quindi a sviluppare la ruggine. Questi sono elementi o meglio reazioni scientifiche che permettono di avere appunto delle condizioni di deterioramento che di certo non sono perfette per la lunga vita della caldaia. Anzi tendono appunto ad indebolirla.
Quando non ci sono elementi che si arrugginiscono, rimanendo in tema di “leghe metalliche”, come il rame, esistono comunque le ossidazioni. Vale a dire una sorta di rivestimento verdastro che limita l’isolamento di questo metallo. Si tratta di una protezione naturale del rame che avviene in determinate condizioni. Rimane comunque un’usura che danneggia la funzionalità finale o di destinazione del metallo.
Questi sono esempi di come si hanno delle reazioni chimiche all’interno e di come poi ci siano dei problemi di diversa natura che appunto non debbono essere abbandonati. Sono con delle buone manutenzioni e pulizie si riescono a eliminare.
Nel momento in cui andiamo a spegnere per lungo tempo la caldaia, queste situazioni degenerano. Praticamente quando c’è una continua accensione, la fiamma riesce a ridurre l’umidità e a bloccare o rallentare le usure. Nello spegnimento invece si hanno delle umidità che rimangono all’interno della caldaia. Esse continuano a creare delle usure.
Allo stesso tempo la presenza di fuliggini e di altre polveri combuste, cioè bruciate, innescano delle reazioni chimiche. L’odore che si avverte quando si puliscono le caldaie, è molto aspro, pungente. Ebbene quella è un mix di anidride carbonica, rimasta intrappolata nelle polveri, unita a altri gas altamente tossici. Già respirandole si hanno dei fastidi, pensate quello che capita se rimangono all’interno delle caldaie.
Per riuscire a diminuire e rallentare l’invecchiamento di questi impianti di riscaldamento è preferibile fare delle manutenzioni. Interventi che permettono di avere una buona funzionalità e di eliminare questi elementi deterioranti.
LISTA DELLE MANUTENZIONI CALDAIE
Una Manutenzione Caldaie Capocotta non è composta da una sola operazione, ma da tanti. Certo che quando si parla di un intervento che è mirato, come ad esempio una riparazione nella camera di bruciatura, seguita poi da una pulizia, allora è un’unica manutenzione.
Osservando la caldaia non possiamo nemmeno immaginare quanti sono gli interventi necessari. Come può un elettrodomestico tanto piccolo avere tante necessità? Invece è necessario prestare attenzione a quegli interventi che si debbono fare e quali sono poi i benefici che si hanno.
La lista di operazioni da fare è composta da:
- Pulizia camera di bruciatura e in particolare del bruciatore
- Controllo degli elettrodi dove si sviluppa la fiamma
- Pulizia dello scambiatore dei fumi
- Controllo di ventilazione e del tiraggio dei fumi
- Eliminazione calcare con controllo delle condutture interne
- Verifica dell’efficienza energetica e termica
- Tenuta dell’impianto con verifica in funzione
- Controllo della pressione e taratura
- Pulizia valvola aspirazione fumi
- Controllo delle ruggini e ossidazioni varie
- Pulizia delle canne fumarie
- Analisi dei fumi
Alcuni interventi sono rivolti esclusivamente alle competenze di un caldaista. Quest’ultimo è l’unico soggetto in grado di avere dei dispositivi che sono appunto di controllo. Un utente privato difficilmente possiede questi dispositivi che sono costosi e che si devono revisionare ogni 6 mesi. Inoltre è necessario pensare anche a quali sono i parametri da seguire.
Ogni caldaia ha una sua tecnologia e tenuta. Ha una sua resa e consumo energetico. Inoltre ha dei parametri da rispettare. Alcune manutenzioni debbono poi andare incontro alle normative contro l’inquinamento e di conseguenza si hanno degli aggiornamenti che avvengono in modo continuativo. Tant’è infatti che a dare delle indicazioni per gli impianti di riscaldamento a combustione, sono le circolari lanciate dal Ministero della salute e dell’ambiente. I primi prendono in considerazione alcune problematiche di inquinamento che ci sono all’interno delle aree urbane. Presenze eccessive di polveri sottili che danneggiano la salute dei cittadini. I secondi invece debbono studiare quali sono le caratteristiche ambientali e quello che si deve fare per abbassare l’inquinamento combusto.
Tali linee guida che sono poi rivolte appunto alle verifiche e controlli delle caldaie, cambiano perfino da Comune a Comune. Di conseguenza solo un caldaista che deve fare delle manutenzioni potrà capire e sapere come fare delle manutenzioni che apportino determinati benefici. Il tutto perché si deve rientrare all’interno di una condizione di utilizzo a livello di normative.
Cosa posso fare da solo sulle caldaie?
La Manutenzione Caldaie Capocotta non si può fare in autonomia, nel senso che i privati non hanno le giuste competenze per arrivare a svolgere tutti i lavori prescritti. Infatti mancano sia le basi di conoscenza tecnologica che i dispositivi adatti.
Ci sono degli interventi che si possono fare da soli. Tra questi ritroviamo le pulizie esterne, quindi che sono rivolte al rivestimento e magari a delle prese di aria che spesso si riempiono di polveri. Possono poi fare delle pulizie interne. Togliendo il rivestimento, cioè la copertura solida che protegge gli interni della caldaia, si ha di fronte la struttura nuda.
I primi componenti che si hanno di fronte non si debbono smontare, ma si possono pulire. Il consiglio è staccare comunque l’energia elettrica. Non usare acqua o detergenti spray e soprattutto non spruzzare direttamente questi detersivi sui circuiti o sulla struttura nuda.
Si deve prende un panno umido e spolverare il più possibile. Questo è quello che viene concesso quando si parla di caldaie che sono a gas. Inoltre la camera di bruciatura si può aprire e aspirare, con un aspiracenere le fuliggini interne. Persino qui è preferibile pulire con un panno umido, ma senza fare eccessive pressioni o addirittura andando a “storcere” dei componenti di ferro che sembrano dei fili di ferro.
Una Manutenzione Caldaie Capocotta che in molti nemmeno fanno, ma che aiuta enormemente la caldaia. Nonostante possano sembrare azioni superficiali, in realtà si hanno tanti benefici. Infatti si aiuta ad avere una migliore “respirazione” interna e si eliminano delle fuliggini che infastidiscono lo sviluppo della fiamma.
Però vogliamo dare dei consigli per i modelli di caldaie a pellet. Tipologie di caldaie che sono ecosostenibili, con altissimo rendimento termico. Esse utilizzano una tipologia di combustibile legnoso. Si tratta di scarti di legni che sono pressati e che permettono, tramite una speciale fiamma, di bruciare rapidamente. Il calore che esse sviluppano arriva ad essere 3 volte superiore a quello dei modelli a gas. Mentre se si parla di caldaie a pellet con sistema a condensazione, le ultime che sono uscite sul mercato, arrivano a sviluppare fino a 6 volte il calore presente in una caldaia a gas tradizionale.
Per questi modelli è necessario svuotare la camera di bruciatura, dove ricade il pellet, almeno una volta ogni 2 giorni. Meglio se lo si fa a ogni spegnimento. Inoltre è bene controllare il cassetto della cenere. Quest’ultimo deve essere svuotato perché altrimenti le polveri rischiano di creare dei problemi di soffocamento della fiamma. L’aria interna infatti non basterebbe per riuscire a creare una combustione.
Questo tipo di Manutenzione Caldaie Capocotta è considerata quotidiana. Però aiuta molto la funzionalità dell’impianto di riscaldamento.
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Non smontare e usa prodotti adatti
La tentazione di smontare alcune parti della caldaia, avendo tra le mani un cacciavite o una chiave inglese, è forte. Se un tecnico o caldaisti lo riesce a fare, cioè a smontare e rimontare, perché noi non dovremmo? Un contesto in cui tutti si immedesimano, ma che all’atto pratico ci porta ad avere delle esperienze traumatiche. Un tecnico sa quali sono le componenti sensibili. Riesce a capire come mai è necessario operare in modo che ci siano degli smontaggi solo in seguito ad altre parti che sono state smontate.
Insomma sa dove mettere le mani. Tale conoscenza gli arriva direttamente dal fatto che essi esegue comunque un corso di aggiornamento ogni 2 anni. In questi corsi, obbligatori per legge, si ha il rilascio del patentino. Documento obbligatorio per tutti i tecnici adibiti al controllo e alla Manutenzione Caldaie Capocotta.
Senza questo documento non si possono rilasciare poi delle certificazioni di installazione, revisione e via dicendo.
Ad ogni modo non avendo delle competenze specifiche è meglio non smontare mai e poi mai dei componenti interni. inoltre, quando si ha intenzione di intervenire su alcuni elementi che sono ossidati o arrugginiti, si debbono usare dei prodotti adatti. In commercio esistono delle spume e altri elementi spray studiati direttamente per fare un intervento interno alle caldaie.
Si consiglia di usare comunque una determinata quantità e di non esagerare. Consideriamo che il rischio è quello di sciogliere delle sporcizie, come delle ruggini, che vanno poi a incanalarsi all’interno dei componenti. Il rischio è quindi quello di avere dei punti che non si possono assolutamente raggiungere.
Manutenzione Caldaie Capocotta: operazioni dei tecnici
Per tutto il resto, cioè per tutti gli altri interventi, è necessario che ci sia il sostegno da parte di caldaisti specializzati. Intanto quando si hanno dei settori da smontare, per raggiungere i componenti interni, come lo scambiatore di fumo, ad esempio, loro sono in grado di farlo. Ogni caldaia ha delle strutture diverse che appunto tendono ad avere delle parti smontabili che sono diverse.
Solo un tecnico è in grado di smontare questi elementi e di apportare la giusta pulizia arrivando al cuore della caldaia.
Tralasciando le operazioni che si debbono fare di smontaggio e rimontaggio, oltre che di “messa appunto”, vediamo che alcuni interventi sono indispensabili. Le verifiche sono fondamentali. Esse sono importanti per dare un valore all’impianto di riscaldamento.
Per esempio la verifica del rendimento termico, il controllo dei fumi con le correlative analisi e perfino il rendimento dell’efficienza energetica. Si tratta di condizioni che appunto si possono verificare con il supporto di dispositivi specifici.
Diciamo che comunque, molto spesso, il tecnico opera nelle seguenti maniere. In primo luogo si ha a che fare con un controllo in fase di funzionamento. Il tutto per capire quali sono le problematiche reali della caldaia.
Effettua una Manutenzione Caldaie Capocotta che va ad eseguire in punti che sono “quelli compromessi”. In seguito, al termine del lavoro, deve nuovamente fare una seconda verifica e controllo. L’ultimo passaggio è necessario per valutare se sono stati fatti tutti gli interventi adatti alla funzionalità della caldaia stessa.
Scarico dei fumi, quello che nasconde
Le canne fumarie e lo scarico dei fumi, sono due settori diversi, ma che debbono funzionare in modo da far respirare la caldaia. Nel momento in cui uno dei due si ottura oppure perde spazio utile per il trasporto dei fumi combusti, ne abbiamo le gravi conseguenze.
Infatti si ha una caldaia che non ha un buon ricambio di aria. La fiamma tende ad abbassarsi e ad alzarsi, magari è molto piccola, tanto da non creare una buona combustione. Inoltre si ha un forte odore acre del fumo. Le fuliggini sono il problema principale ed è per questo che è necessario fare interventi di pulizia.
La cosa migliore sarebbe quella di richiedere tale operazione di pulizia almeno una volta all’anno, sia che si parli di modelli di caldaie a gas o a pellet. Facciamo una piccola premessa i modelli a pellet devono fare tale intervento annualmente perché sviluppano molte fuliggini che intasano lo scarico dei fumi. Mentre la tipologia a gas ha una creazione di fuliggini inferiore, quindi si potrebbe fare un intervento anche una volta ogni 2 anni.
Tuttavia, considerando la reazione chimica che esse hanno e sviluppano in estate, con il calore e l’umidità esterna, si consiglia di optare per la scelta di un intervento di aspirazione delle fuliggini che sia annuale.
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Ottimo servizio
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